Il Carciofo: molto più di un ortaggio!

Il Carciofo è la pianta principe per regolare la funzionalità del fegato e non solo…

Dove nasce
Deriva dal cardo selvatico dal quale è stato ottenuto mediante pazienti selezioni e incroci.
Non esiste infatti allo stato spontaneo.

Per il sapore intensamente amaro il carciofo è sempre stato tradizionalmente collegato per analogia alla bile e di conseguenza classificato fra i rimedi epatici.


Parti utilizzate
In medicina si utilizzano le foglie e il rizoma (leggi di più), in cucina il fiore in boccio chiuso (prova la ricetta).


Quando si raccoglie
Le foglie in primavera, il rizoma (radice) e il fiore prima della fioritura in estate.


Curiosità
Il Carciofo era già presente alla corte di Caterina dè Medici che pare ne fosse molto golosa.
A quell'epoca (1575) il carciofo era ritenuto un ortaggio di lusso che pochi potevano avere il piacere di gustare.

In epoca medievale pare si fosse persa completamente la conoscenza di questa pianta che ricomparve nella seconda metà del Cinquecento ad opera di abili giardinieri.


Antiche virtù
Quando dal secolo XVI in poi il carciofo fu reintrodotto nelle mense, ci si accorse immediatamente delle sue caratteristiche terapeutiche, in particolare risultava utile nei confronti delle malattie epatiche.
Al carciofo vennero attribuite anche proprietà eccitanti e afrodisiache che si rivelarono però frutto di superstizioni.

Le sue proprietà farmacologiche sono state invece confermate dai più recenti studi scientifici. Il carciofo è infatti ricco di sali minerali e vitamine.
Fu nel 1954 che venne isolata la cinarina, sostanza attiva che si trova soprattutto nelle foglie e nel gambo.

Oggi la pianta del Carciofo è nota per le proprietà digestive e benefiche sulla fisiologica funzionalità del fegato, per il controllo del colesterolo e per la sua azione favorente la diuresi.

Nota bene

Le informazioni riportate in questa scheda hanno unicamente finalità culturale, di tipo botanico, storico o salutistico; esse prendono origine dalla bibliografia sotto indicata e fanno riferimento agli usi tradizionali erboristici o a ricerche empiriche, non a studi scientificamente dimostrati di carattere medico.
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*Le informazioni riportate fanno riferimento alla letteratura erboristica la cui bibliografia è visibile al seguente link

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