Quali sono le cause della stanchezza primaverile?

Le temperature dell'ultimo periodo ci fanno già sentire aria di primavera: stanchezza e spossatezza, tipiche della stagione, sono arrivate prima del previsto.

Spossatezza fisica e mentale, stanchezza apparentemente ingiustificata sono i primi campanelli d'allarme che non vanno sottovalutati ma affrontati con le dovute modalità, se sottovalutati potrebbero comportare un abbassamento delle naturali difese dell'organismo, un fastidioso irrigidimento muscolare, eccessivo accumulo di scorie e cattivo umore.

La prima cosa da fare è prendesi un attimo di pausa e vedere come interrompere questo circolo vizioso, anche grazie all’impiego di alcuni rimedi naturali.

Quali sono le cause della stanchezza primaverile?

Le cause della stanchezza primaverile sono da ricercare prima di tutto negli sbalzi termici, tipici di questa stagione, che possono squilibrare l’organismo; il corpo quindi si trova a dover impiegare molte delle sue energie per adattarsi ai cambiamenti di temperatura a cui è sottoposto.

Un altro fattore importante è il passaggio all’ora legale; lo spostamento delle lancette può influire sull’organismo che non è ancora pronto a questo cambio improvviso, in quanto viene alterato il ritmo circadiano. Il corpo, inoltre, dovendo affrontare un’attività più intensa necessita di più energia; questo perché deve affrontare un aumento delle funzioni vitali.

In questo periodo, inoltre, sono più frequenti i disturbi del sonno; non è dunque un caso che proprio a ridosso dell’equinozio di primavera si celebri il World Sleep Day, la giornata mondiale del sonno.

Per finire, un altro aspetto che può contribuire a questa sensazione di spossatezza sono le tossine accumulate nel corso dei mesi invernali, a causa di un’alimentazione pesante e meno movimento, si consiglia infatti una buona depurazione in concomitanza ai cambi di stagione.

Allearsi alle piante officinali per fronteggiare l'arrivo della primavera e combattere la stenchezza

Eleuterococco

Conosce la fama quando veniva assunto come rimedio anti-stanchezza dagli astronauti dell’Ex Unione Sovietica per prepararsi alle missioni nello spazio. Non a caso infatti questa pianta è volgarmente conosciuta anche col nome di “ginseng siberiano”.

L’eleuterococco svolge un’azione tonico adattogena, che aiuta il fisico a contrastare lo stress e i cambiamenti tipici della primavera. L’estratto di questa pianta può inoltre sostenere le difese naturali dell’organismo, aiutando il corpo a reagire positivamente ad attacchi esterni. Risulta inoltre utile anche per favorire la memoria e contrastare la stanchezza mentale.Non ha alcun effetto collaterale ed è generalmente ben tollerato.

Consigliato specialmente agli studenti alle prese con la preparazione di esami, o delle persone anziane, essendo anche di conforto per la memoria.

Rodiola 

Anche questa è una pianta che cresce nelle regioni siberiane, ad altitudini comprese tra i 3000 e i 5000 metri. L’estratto delle sue radici svolge un’azione tonico adattogena, consigliata per combattere stanchezza fisica e mentale.
Questa pianta è spesso usata dagli sportivi per facilitare il recupero dopo un'attività intensa. L’estratto di rodiola può anche essere d’aiuto contro lo stress emotivo; spesso è infatti usato per sostenere il normale tono dell’umore.

Guaranà

In Erboristeria i semi del guaranà sono utilizzati per le loro notevoli proprietà toniche, utili per contrastare la stanchezza fisica e mentale. Il guaranà può anche essere un utile sostegno alle diete dimagranti, grazie alla sua azione di stimolo del metabolismo dei grassi. Le sue proprietà energizzanti sono dovute all’elevato contenuto in caffeina: i semi infatti ne contengono più dello stesso caffè.
Proprio per la quantità di caffeina, l’assunzione di guaranà è sconsigliata a bambini e donne in gravidanza o che allattano al seno; inoltre, le persone molto sensibili all’azione di questa sostanza, dovrebbero utilizzarlo con cautela.

E' preferito da chi desidera ritrovare lo sprint con un effetto tonico immediato. Grazie all'alto contenuto in caffeina, e può “risvegliare” il corpo e ridare sprint. Occorre però fare attenzione a non abusarne.

Ginseng

L’utilizzo a fini terapici, ormai millenario, di questa radice trova infatti origine nell’antica Cina. Le sue proprietà tonico adattogene sono molto efficaci per aiutare l’organismo ad adattarsi ai cambiamenti e affrontare la stanchezza.
Il ginseng contiene, infatti, ben 12 principi attivi diversi, detti ginsenoidi, che agiscono in sinergia e ai quali sono dovute le benefiche azioni. Questa radice ha inoltre il vantaggio di essere ben tollerata da chiunque e priva di controindicazioni. Pur avendo un effetto tonico, il ginseng non genera infatti ipereccitabilità o insonnia, come invece possono fare le piante ricche di caffeina.
Ha inoltre spiccate proprietà antiossidanti, contro lo stress ossidativo.

Spesso queste piante si possono trovare in commercio all’interno di integratori formulati ad Hoc; questi prodotti possono contenere anche nutritivi sinergici, utili per sfruttare al massimo l’effetto tonico delle piante. Per esempio, possono essere presenti vitamina C, magnesio, acido folico, oppure le vitamine del gruppo B, utili per il metabolismo energetico.

E' difficile poter stabilire a priori quale pianta sia la più indicata ad un persona piuttosto che un'altra, ricordiamo che la reazione del fisico ai principi attivi varia da una persona all’altra, così come il tempo necessario per ottenere effetti. In generale, è bene assumere le piante per almeno 20 giorni o un mese, per dare il tempo ai principi attivi di agire.

Un'altro aspetto interessante è quello del risveglio muscolare, l'uomo risente dell'uscita dal torpore dell'inverno, come l'ambiente naturale, e risente inevitabilmente di questo naturale risveglio.
L’inverno dunque, iniziato alcuni mesi fa insieme all’inevitabile riposo di corpo e mente, lascia spazio alla primavera, la stagione della ricrescita, dei colori, della nascita e del risveglio della natura. L’uomo è un’entità naturale, ancor prima di essere un umano. È dunque legittimo sentirsi aggregati a quell’ambiente naturale di cui facciamo parte.

L’integrazione di potassio e magnesio, per il risveglio muscolare, è fondamentale per il sostegno del corpo, soprattutto dopo l’immobilità invernale. Stanchezza, crampi, affaticamento cronico, aritmie, ma anche i disturbi dell’umore, sono solo alcune problematiche che possono essere risolte con un’oculata integrazione e una buona educazione all’esercizio fisico, seppur leggero.

A un deficit di magnesio corrisponde una carenza di potassio.

Il magnesio, la cui mancanza può causare problematiche all’apparato gastro intestinale e disfunzioni al sistema nervoso si collega al potassio, che interviene nella trasmissione nervosa, nella gestione dei crampi muscolari e nella pressione arteriosa.

Tuttavia, utilizzare in senso lato il termine magnesio è riduttivo, specie nel mondo dell’integrazione. Esistono, infatti, varie tipologie di magnesio.

Se quello carbonato ha funzione antiacida assorbente, il magnesio citrato, che integra direttamente quello contenuto nei muscoli, fornisce energia diretta immediatamente spendibile.

Il magnesio cloruro, valido per ossa e muscoli, è utile anche a contrastare stanchezza fisica e mentale. Il fosfato bibasico, per osteoporosi e fratture, si unisce al glicerofosfato, che, assorbito rapidamente, coadiuva il sistema nervoso contro ansia e stress supportando il funzionamento di cuore e sistema muscolare.

Il magnesio gluconato ha funzioni sedative, mentre l’idrossido assorbe i gas intestinali. Il pidolato, infine, rappresenta un’ottima soluzione per la disidratazione.

Nota bene

Le informazioni riportate in questa scheda hanno unicamente finalità culturale, di tipo botanico, storico o salutistico; esse prendono origine dalla bibliografia sotto indicata e fanno riferimento agli usi tradizionali erboristici o a ricerche empiriche, non a studi scientificamente dimostrati di carattere medico.
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Le piante, i prodotti erboristici e gli integratori alimentari non sono medicinali ne prodotti curativi e pertanto non v'è dimostrazione scientifica riconosciuta di loro eventuali proprietà terapeutiche o della loro capacità di cura delle malattie umane.
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Gli integratori non sostituiscono in nessun caso una dieta equilibrata ed uno stile di vita sano e controllato.
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*Le informazioni riportate fanno riferimento alla letteratura erboristica la cui bibliografia è visibile al seguente link

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