LA TELEVISIONE, LA DISINFORMAZIONE E IL FINOCCHIO "ASSASSINO"

Lo scorso 28 marzo, in occasione del TG1 delle 20, abbiamo tristemente assistito all'ennesima ingiustificata diffamazione dei prodotti erboristici e disinformazione dei consumatori di prodotti naturali. Oggetto del contendere in questo caso è stato il finocchio, o meglio i suoi semi, posando lo sguardo incriminatorio in particolare su un principio attivo degli stessi, l'estragolo.

09 aprile 2011
Con un servizio costruito con tagli "ad hoc" ed interviste strumentali si presentava uno studio volto a valutare i livelli di esposizione all'estragolo assunto attraverso tisane derivate da semi di finocchio, come una prova certa della tossicità delle stesse tisane.
La prima cosa da notare è che benché tale studio non dimostra in nessun momento la presunta pericolosità delle tisane di finocchio, queste ultime venivano presentate come una "Fukushima vegetale" per la loro presunta cancerogenicità, invitandone a sospendere l'uso in particolare in gravidanza.
Ma la principale incongruenza sta nel fatto che in tale tale studio si è preso in considerazione il principio attivo puro ed isolato, ottenendo così risultati per nulla paragonabili al FITOCOMPLESSO presente nel finocchio.
In merito perciò in particolare all'estragolo è importante ricordare come la normativa europea in tema di aromi ed ingredienti naturali per alimenti, non ha fissato nessuna precauzione ed avvertenza per quegli alimenti contenenti sostanze chimicamente simili all'estragolo.
Inoltre le autorità sanitarie europee nella loro normativa ammettono una concentrazione di estragolo ( sempre PURO ! ) da 5 a 25 volte superiore alla quantità considerata come accettabile nello studio oggetto di questo articolo.
L'estragolo peraltro è presente anche in altre piante, come per esempio il basilico. Che dire allora del pesto alla genovese, sarà anch'esso cancerogeno ? No, poiché il FITOCOMPLESSO presente in tale aromatica contiene la nevadensina, sostanza che impedisce l'attivazione dell'estragolo ! Allo stesso modo nel FITOCOMPLESSO dei semi di finocchio sono presenti antiossidanti, anetolo e flavonoidi ( anticancerogeni ) in quantità oltre 100 volte superiori all'estragolo, che tra le altre cose ha anche la caratteristica di essere metabolizzato in percentuali infinitesimali.
Per concludere, anche in questo caso siamo davanti al più tipico degli errori commessi dagli scienziati nei confronti del mondo della fitoterapia: quello di non comprendere che è il FITOCOMPLESSO ad essere attivo e non uno dei principi attivi in esso presente, tantomeno se lo stesso è ottenuto sinteticamente.
Presentando perciò solo una piccola parte della verità si ottiene l'unico risultato di fornire informazioni errate oltre che fuorvianti.