Luppolo (Humulus lupulus L.)

Il Luppolo (Humulus lupulus L.) è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. Il Luppolo è una pianta dioica ma vengono coltivate solo le piante femminili, mentre l’interesse per le piante maschili è esclusivamente a livello di generazione di nuovi ibridi. L’infiorescenza del Luppolo è chiamata strobilo e consiste di stipole e brattee disposte intorno ad un asse centrale. La parte usata utilizzata sonoi le infiorescenze femminili fresche.

Queste strutture portano delle ghiandole rossicce e costituiscono il cosiddetto lupulino, la parte medicinale del Luppolo. L’interesse per le proprietà medicinali del Luppolo, inizia solo nell’Ottocento. Le proprietà più citate sono quelle calmanti, digestive e ipno-induttive. Un altro uso medicinale del luppolo è quello per il trattamento dell’alopecia.

Il lupulino, ovvero la parte medicinale, contiene essenzialmente tre classi di metaboliti secondari. Anche se strutturalmente diversi, sono molto simili ai costituenti di Cannabis dal punto di vista biogenetico, in accordo con la stretta relazione tassonomica fra le due piante.

Quando il Luppolo era raccolto a mano, era comune osservare disturbi mestruali nelle donne incaricate nella raccolta. Per la prima volta, nel 1953 venne dimostrata l’esistenza di un principio estrogenico in questa pianta ma soltanto negli anni Novanta lo si caratterizzò: il flavanone 8-prenilnaringenina (8-PN). All’interno del Luppolo, l’8-PN è presente in concentrazioni molto basse, mentre è più abbondante il calcone xanthohumolo il quale, grazie ai batteri del colon, è demetilato e trasformato quindi in 8-PN. Il processo è simile a quello con cui l’equolo è generato dalla daidzeina e l’enterodiolo e l’enterolattone dal secoisolaricirenisolo. In tutti i casi si è in presenza di un proestrogeno alimentare, che è ‘attivato’ dalla flora batterica intestinale. 
 

Le tre classi di metaboliti sono:

1. Meroterpenoidi: costituiscono fino al 20% del 
lupulino. Sono detti anche acidi amari e si dividono in alfa acidi (di maggior rilevanza biologica e sensoriale) e beta acidi. 


2. Flavonoidi prenilati: costituiscono fino all’1% del lupulino. 


3. Terpenoidi volatili: costituiscono l’olio essenziale e in alcune varietà può arrivare fino allo 0,5% della droga secca. 

 

Indicazioni terapeutiche:

• Induzione del sonno 


• Anafrodisia 


• Azione tranquillante 


• Disturbi digestivi 


• Azione antibatterica 


• Azione antiossidante
• Azione antinfiammatoria • Azione estrogenica
 

Proprietà: Ha proprietà eupeptiche soprattutto per i soggetti neurotonici associa te a iperacidità gastrica. Ha azione sedativa sul sistema nervosio centrale, pianta ad azione estrogenica, che può dare anafrodisia nell’uomo. Acidi amari e derivati conferiscono alla pianta proprietà antibiotiche nei confronti di funghi patogeni.

Curiosità: L’etimologia del nome Humulus non è molto chiara e potrebbe derivare dal nome della pianta nello slavo antico, mentre lupulus fa riferimento al portamento della pianta, che si attorciglia intorno alle altre piante come un lupo farebbe con una pecora. I getti primaverili sono considerati una delizia gastronomica e vengono consumati come gli asparagi. Circa un quarto della produzione mondiale di infiorescenze di luppolo è estratta con alcol o con anidride carbonica supercritica, e i prodotti di queste estrazioni sono utilizzati per la produzione della birra. Birra e infusioni di luppolo erano usate nell’area germanica per la salute del cuoio cappelluto. Queste indicazioni si ritrovano anche nella letteratura medica araba e indiana.

BIBLIOGRAFIA

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