FAMIGLIA
Liliaceae
Originaria dell'Africa del Sud, è stata introdotta dall'uomo nel Mediterraneo e nelle Americhe.
Fanerogama, angiosperma, pianta grassa o succulenta, presenta lunghe foglie a rosetta lanceolate, dentellate e spinose che tendono a gonfiarsi e sgonfiarsi per resistere a periodi anche molto lunghi di siccità. Si tratta quindi di una pianta xerofita, con la capacità di non perdere acqua né dagli stomi né da eventuali ferite grazie ad uno speciale gel autosigillante.
Se si incide la foglia fresca della pianta si può osservare la
rapidità con cui guarisce se stessa tramite la secrezione di un essudato che in pochi minuti si trasforma in una nuova pellicola cicatrizzante
.
L'
ALOE ARBORESCENS si sviluppa con formazioni "a cespuglio" che possono raggiungere i 3-4 metri di altezza ed i suoi fiori sono di un bel rosso-arancio.
La classificazione botanica dell'ALOE è complessa a causa dell'estrema facilità con cui queste piante ibridano, ma si ritiene che esistano oltre 200 specie, con almeno 300 ibridi naturali. Oltre all'Arborescens o Arborescens Miller, le specie maggiormente conosciute ed utilizzate sono l'Aloe Vera o Barbadensis Miller, l'Aloe Africana Miller, Aloe Succotrina o Socotrina Lamk, l'Aloe Saponaria, l'Aloe Ferox, l'Aloe Natalensis.
L'
ALOE ARBORESCENS ha una concentrazione di
principi attivi tre volte maggiore rispetto alla cugina Aloe Vera, e per questo motivo è più indicata per un uso di integrazione alimentare.
STORIA
L'Aloe ha 3500 anni di storia, come dimostra la prima menzione che si fa nel libro egizio dei rimedi del famoso papiro di Ebers (XV secolo a.C.). Per gli antichi Egizi l'Aloe aveva la reputazione di conservare la bellezza e la giovinezza delle donne. I sacerdoti egizi usavano l'Aloe come ingrediente fondamentale nella composizione della formula per l'imbalsamazione sotto il nome di "pianta dell'immortalità".
Ippocrate(460-357 a.C.) nel trattato sulle ustioni dettaglia le capacità antinfiammatorie, disinfettanti e rigenerative dell'Aloe.
Dioscoride nella sua materia medica ne evidenzia le proprietà medicinali per il trattamento di ferite, disturbi gastrici, bruciature, emorroidi, affaticamento e molti altri disturbi e Plinio il Vecchio (27-79 a.C.) conferma le proprietà sopra descritte.
Durante il Medio Evo, così come nel Rinascimento, l'utilizzo medicinale di questa pianta si diffonde in tutto il mondo, giungendo fino al nord dell'Europa.
Quanto agli usi nelle differenti medicine tradizionali del passato e del presente, vengono riportati impieghi relativi a popolazioni dei cinque continenti e relativi significati energetici e simbolici attribuiti a questa poderosa pianta : nell'antica Cina era conosciuta come il rimedio dell'armonia; nella medicina Ayurvedica viene indicata come valido aiuto per l'eliminazione di funghi e parassiti, considerati come effetto di infestazione karmica; nella filosofia indiana, dove la malattia è considerata la manifestazione di un blocco dell'energia vitale, era ed è alla base di ogni terapia di evoluzione dell'anima.
PRINCIPI ATTIVI
- Zuccheri
- Antrachinoni
- Aminoacidi
- Enzimi
- Minerali
- Vitamine
- Acido acetilsalicilico
PROPRIETA'
Nell'Aloe Arborescens si ritrovano maggiormente zuccheri monosaccaridi e polisaccaridi, tra cui emerge l'Acemannano o Aloe-mannano. Si tratta di una molecola di mucopolisaccaride, costituito da una catena di molecole Mannosio e Glucosio, dove la sequenza di mannosio è dominante rispetto al glucosio.La struttura biochimica della molecola di Acemannano gli permette di essere assorbita con estrema facilità dai villi intestinali.
La presenza di molecole di Acemannano ad elevato peso molecolare giustifica la maggiore attività immunostimolante dell'Aloe Arborescens, in quanto le molecole più grosse sono quelle che esplicano più azione antigenica e conseguente attivazione della linea cellulomediata e umorale.