Uva ursina (Arctostaphilos uva-ursi L.)


L’Uva ursina è un arbusto sempreverde, alto dai 15 ai 30 cm appartenente alla famiglia delle Ericacee. Le parti usate della pianta a fioni erboristici sono le foglie, lunghe 15-20 mm e larghe 5-8 mm, alterne, persistenti, coriacee, carnose, ovali o ovali-spatolate o spatolate, acute alla base, con picciolo corto, glabre (pubescenti nelle piante giovani), intere, con margine leggermente revoluto; la pagina superiore mostra venature depresse, quella inferiore è distintamente reticolata.



È una pianta che vive in terreni molto poveri, sterili, sassosi e sabbiosi, molto acidi ma anche umidi. L’Uva ursina è stata utilizzata da molte tribù di Indiani del Nord America per trattare un vasto numero di disturbi, come diuretico, per stimolare le contrazioni uterine, per trattare il diabete, disturbi della vista, calcoli renali, reumatismi e malattie veneree.


In Nord America gli utilizzi non alimentari della pianta sono del tutto sovrapponibili in tutta l’area circumboreale, nonostante le grandi differenze esi- stenti tra le varie tribù. Secondo Keewaydinoquay (1977), le indicazioni principali che si riscontrano in 14 tribù nordamericane sono:

• Legno per punteruoli e pomelli di opunteruolo • Carbone del legno per produrre pigmeni neri

• Foglie e bacche secche come medicinali

• Foglie e bacche secche come miscela da fumare

• Le foglie sono usata come rimedio emetico dai navajo.


Costituenti chimici principali:


Il maggior costituente dell’Uva ursina è l’arbutina (5%-15%). Troviamo anche idrochinone, metilar- butina, triterpeni, gallotannini, flavonoidi e acido gallico, ovvero il maggior acido fenolico presente.

Le foglie contengono arbutina e metilarbutina.
In uno studio randomizzato effettuato su 16 volontari, è stato dimostrato che circa il 65% di arbutina viene escreta nelle urine in seguito a somministrazione orale. L’arbutina viene idrolizzata nel lume intestinale in un composto (difenolo) che si ossida immediatamente ad idrochinone. Una volta assorbito, l’idrochinone è coniugato e raggiunge l’urina come glucuronide e solfato. Le urine alcaline di soggetti affetti da infezioni delle vie urinarie, idrolizzano i composti coniugati dando origine nuovamente ad idrochinone che, a determinate concentrazioni, esercita azione antisettica e astringente sulla mucosa delle vie urinarie.

L’estratto delle foglie di Uva ursina ha dimostrato, in vitro, di inibire la crescita dei seguenti ceppi batterici: Bacillus subtilis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella typhimurium, Serratia marcescens e Staphylococcus aureus. L’azione antibatterica svolta dall’arbutina avviene dopo circa 3-4 ore dall’ingestione.



L'Uva ursina ha proprietà diuretiche, antisettiche delle vie urinarie, astringenti, decongestionanti.
 E' una pianta che combatte le infezioni (germicida, antisettica) soprattutto a livello del sistema urinario. La pianta contiene dei tannini, che hanno funzione antinfettiva e antifermentativa.

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